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PARCO BOTANICO DIDATTICO “MARIA LUCIA”
NELLE DOLOMITI

Il Parco prende nome dall’ antica proprietaria, Maria Lucia, alla quale è dedicato.

BREVE STORIA

L’ attuale parco costituiva un’infinitesima parte di una vasta tenuta agricola, risalente alla prima metà del Millesettecento, di proprietà della famiglia di Maria Lucia.
Maria Lucia crebbe fra campi, prati e boschi.
Maria Lucia, in grembiule a fiori,
mentre rastrella il prato vicino a casa
Poi si sposò col prof. Luigi , un ingegnere di origini padovano-ferraresi, che andò a stabilirsi in Lombardia e lei lo seguì.
Ebbe l’opportunità di visitare, ripetutamente, parchi celebri:
Villa Carlotta, Villa d’ Este, Villa Taranto…
Anche in località estere: Lugano, Costanza, Stoccarda…
Insomma si appassionò di piante, fiori, giardini…
Maria Lucia tra le azalee
di Villa Carlotta

In seguito ereditò, dal padre Antonio, il terreno dell’ attuale parco. Vi erano già presenti piante secolari di essenze locali: frassini, aceri, tigli…
Lucia ne piantò di altre: salici, abeti, betulle, alberi da frutto… Recintò uno scampolo di terreno con le palade, per fare l’orto… Venne collocato un ripostiglio in lamiera, con la copertura a volta ribassata, per ospitare gli attrezzi agricoli.
Poi costruì una casetta: la Casa del Custode, dove andò a vivere. E un’edicola sacra, presso il cancellino.
Lucia coltivava l' orto, fiori intorno alla casa, falciava l’ erba del prato con la falce, che sapeva affilare benissimo a mano! Parenti e amiche d’ infanzia le facevano visita, soprattutto nella bella stagione.

Adesso Lucia non c’è più
Ne continua l’ opera la nipote, Maria, coadiuvata dal dr Silvano, laureato, tra l’ altro, in Scienze Forestali e specializzato in Arte dei Giardini, Chimica e Patologia agraria forestale, Tecnica forestale, Selvicultura, e Ufficiale Forestale del C.F.S. E dalla prof. Rosa, laureata all’ Università di Padova (presso l’ Orto Botanico più antico del mondo) dottore in Scienze Naturali, specializzata in Botanica sistematica, Fitogeografia ed Ecologia vegetale, Fisiologia vegetale, Paleobotanica.
Il parco è seguito da ditte del settore che continuamente monitorano, con tecniche avanzate, lo stato di salute degli alberi e intervengono, ogni anno, con appropriate manutenzioni.

A poche centinaia di metri, sempre facente parte della stessa proprietà, vi è un piccolo bosco sulla collina, con essenze locali e mantenuto allo stato naturale. Le rocce sottostanti sono arenarie rosse di Val Gardena e arenarie grigie di Werfen, quindi le più antiche.

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